È meglio il karting indoor o outdoor? Tutto quello che ti serve sapere, per fare la tua scelta e aprire la tua nuova pista
Se stai pensando di aprire un business legato ai go-kart rental, senza dubbio una delle prime domande che ti sei post...
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Quando si parla di go-kart non è raro, soprattutto quando questa tematica è trattata dai meno esperti, pensare che si tratti di un settore omogeneo, con differenze davvero minime tra una tipologia di kart e l’altra. In realtà, l’universo del karting è variegato e presenta al suo interno diverse tipologie di mezzi. Addirittura, giusto per fare un esempio, esistono kart che non hanno neanche… Il motore! Proprio così: si chiamano “speedown” e sono privi di quello che si potrebbe pensare essere un elemento imprescindibile per un kart, ovvero il propulsore. Senza ombra di dubbio, però, le due tipologie di kart più diffuse (e più conosciute anche a un pubblico meno esperto) sono i rental kart e i racing kart. OTK Kart Group, oltre a produrre la propria linea rental denominata Viper Kart, è anche leader mondiale nella produzione e commercializzazione di racing kart (attraverso i brand Tony Kart, LN Racing Kart, CS55 Racing Kart, Kosmic Kart, Exprit Kart, EOS Kart, Gillard Kart e Redspeed Kart). In cosa differiscono queste due tipologie di kart? Quali sono le loro caratteristiche principali? In questo articolo vi raccontiamo quali sono le 3 differenze che da appassionato di kart non puoi non conoscere.
La prima e più evidente differenza tra racing e rental kart è la loro destinazione d’uso. I rental kart sono costruiti (qui puoi scoprire come vengono realizzati i Viper Kart) per soddisfare le esigenze di sicurezza e longevità del prodotto - oltre che di performance - di chi li acquista (i proprietari di piste da kart, sia indoor sia outdoor) e di chi li utilizza attraverso la formula “arrive & drive” (utenti finali che noleggiano il kart per un determinato periodo di tempo, che generalmente parte da circa 20 minuti per turno e può arrivare a durare ore intere). I rental kart vengono spesso venduti in flotte e per questo è fondamentale saperli scegliere attentamente per proteggere i propri investimenti (link articolo come scegliere un rental kart). La qualità costruttiva del prodotto, infatti, si riflette in maniera diretta sull'affidabilità dei kart stessi e sul livello di sicurezza che sono in grado di offrire. I racing kart, invece, si riferiscono a un pubblico diverso, mediamente più esperto e “tecnico”, il cui obiettivo è quello di avere un kart di proprietà da guidare, gestire (anche nel trasporto in pista) e mantenere al meglio. Di solito con questa tipologia di kart si partecipa a turni di prova liberi (acquistando un ticket di accesso alla pista) oppure a competizioni di qualsiasi livello (da quelle locali fino agli eventi internazionali).
Una delle differenze più marcate tra i rental kart e i racing kart risiede nei sistemi di sicurezza di cui questi mezzi dispongono. Nei kart rental i dispositivi che assicurano l’incolumità del kart e soprattutto dei piloti sono proprio concettualmente diversi rispetto a quelli adottati per i racing kart. Le strutture protettive, infatti, sono tra gli elementi centrali per definire la qualità di un prodotto (scopri quali sono le soluzioni di sicurezza adottate da OTK Kart Group per la linea Viper Kart) e servono ad attutire urti molto frequenti - e di una certa entità - tra i kart stessi o tra i kart e le strutture che delimitano la pista (le barriere protettive). Per questa ragione i rental kart dispongono di apposite e robuste protezioni perimetrali senza soluzione di continuità e di sistemi di assorbimento degli urti che puntano a garantire il massimo della sicurezza e della durabilità, anche a discapito della performance pura. I kart racing, invece, offrono sistemi di sicurezza parametrati per la destinazione d’utilizzo di questi veicoli. Questa tipologia di mezzo presenta, infatti, delle protezioni su tutti i lati, ma non collegate tra loro, in quanto i racing kart sono generalmente meno soggetti a urti. Nel caso si verifichi però un contatto tra due kart o tra una kart e le protezioni del circuito, questi dispositivi devono essere in grado di assorbire l’urto stesso e garantire il massimo della sicurezza. La protezione del kart e del pilota è garantita dalle carenature, 4 elementi distinti: uno spoiler anteriore, due carenature laterali e un paraurti posteriore. Tutti questi componenti devono essere omologati secondo la normativa redatta da FIA Karting (l’ente regolatore più importante a livello internazionale) e devono superare rigidi crash-test.
In linea di massima si può affermare come, assodate le differenze per quanto riguarda i sistemi di sicurezza, rental kart e racing kart condividano molte delle componenti costruttive: il motore, la scocca, i cerchi, l’assale, i mozzi e così via. A variare però sono la filosofia progettuale, le caratteristiche strutturali di questi componenti e i materiali utilizzati per la loro costruzione. Un esempio? I motori maggiormente utilizzati in ambito racing sono quelli 2 tempi a scoppio, i quali offrono prestazioni elevate, ma necessitano di una manutenzione frequente, direttamente proporzionale alle performance che riescono a garantire. OTK Kart Group produce, tramite la sua Engine Division Vortex, due tipologie di motori da competizione 2 tempi (qui puoi consultare l’intero catalogo Vortex): i motori per partecipare agli eventi promossi da FIA Karting, tra i più prestazionali nel panorama internazionale, e i motori ROK, necessari per l’iscrizione ai campionati monomarca di cui OTK Kart Group è promoter: le serie ROK Cup (cosa è la ROK Cup e come funziona? Visita il sito ROK per tutte le informazioni). La maggior parte dei kart rental, invece, è equipaggiata con motori 4 tempi (quali sono i motori del Viper Kart? Scoprilo in questa pagina), propulsori molto meno estremi a livello di performance e che - se sottoposti a una costante routine di controlli tecnici - necessitano di una manutenzione davvero limitata, tutto a vantaggio della loro longevità e del contenimento dei costi di gestione.
A queste soluzione “a scoppio”, però, si affianca poi la soluzione “green”, con un powertrain completamente elettrico: è il caso del motore BLCD by OTK Kart Group installato sul Viper E-Kart.
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